Decontribuzione Sud PMI: Nuove Agevolazioni per l'Occupazione nelle Aree Svantaggiate – Studio Commercialista a Lecce Con la Circolare n. 32/2025, l’INPS ha fornito le istruzioni operative per l’applicazione della Decontribuzione Sud PMI, un'importante misura di esenzione contributiva destinata alle microimprese e alle piccole e medie imprese (PMI) che operano nelle regioni del Sud Italia. Questo beneficio, introdotto dalla Legge di Bilancio 2025 (articolo 1, commi 406-412, Legge n. 207/2024), ha lo scopo di sostenere l'occupazione stabile e ridurre il divario economico tra il Nord e il Sud del paese, incentivando le nuove assunzioni dalle imprese. L'agevolazione è destinata ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo, dei lavori domestici e degli apprendistati, che operano in una delle seguenti regioni del Mezzogiorno: Abruzzo Molise Campania Basilicata Sicilia Puglia Calabria Sardegna Le imprese devono essere classificate come PMI, con meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro o un bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro, come stabilito dal Regolamento UE 651/2014. L’esonero contributivo è riservato ai lavoratori assunti a tempo indeterminato al 31 dicembre dell’anno precedente, con un’agevolazione che si riduce gradualmente nel tempo: 2025: 25% dei contributi previdenziali, fino a 145 euro al mese per ogni lavoratore. 2026: 20% dei contributi, fino a 125 euro al mese. 2027: 20% dei contributi, fino a 125 euro al mese. 2028: 20% dei contributi, fino a 100 euro al mese. 2029: 15% dei contributi, fino a 75 euro al mese. Si segnala che l’agevolazione non copre i contributi INAIL e non si applica ai lavoratori assunti dopo il 31 dicembre dell’anno precedente. Per beneficiare della Decontribuzione Sud PMI, i datori di lavoro devono soddisfare le seguenti condizioni: Regolarità contributiva (DURC regolare). Rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro. Applicazione dei contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali firmati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Non aver superato il limite degli aiuti "de minimis" (300.000 euro in tre anni, secondo il Regolamento UE 2023/2831). Se un’impresa ha sede legale in una regione non ammessa ma operazioni nelle regioni del Sud, può comunque ottenere il beneficio. In questo caso, la sede INPS competente attribuirà il codice autorizzazione "0L" per certificare la presenza di unità operative nelle regioni ammesse. L’agevolazione è applicabile anche ai lavoratori in somministrazione, ma solo se la sede di lavoro si trova nelle regioni ammesse. Se il lavoratore somministrato è impiegato in una regione diversa, il beneficio non è applicabile. La Decontribuzione Sud PMI può essere combinata con altri incentivi, a condizione che non superi la contribuzione previdenziale dovuta. Tuttavia, non è compatibile con: Bonus Giovani e Bonus Donne (articoli 21-24 del Decreto Coesione). Bonus ZES Unica. Può, invece, essere combinata con altri sgravi contributivi come: Incentivo per l’assunzione di disoccupati over 50 o donne svantaggiate. Agevolazioni per l’assunzione di disabili o di percettori NASpI. Se un’impresa sta già applicando uno sgravio del 50% sui contributi per l’incentivo all’assunzione, la Decontribuzione Sud PMI si applica sulla quota residua dei contributi da versare.Chi Può Accedere all'Agevolazione?
Misura e Durata dell’Esonero
Condizioni per Ottenere l’Esonero
Come Funziona per i Datori di Lavoro con Sede in Regioni Non Ammesse?
Decontribuzione per il Lavoro Somministrato
Compatibilità con Altri Incentivi